Buongiorno lettori , visto che la giornata di oggi è iniziata con un argomento polemica su una recensione non piaciuta oggi ne pubblico anche io una di un libro con il quale non ho avuto affinità .
Non ho mai letto niente di Nicola Yoon, ho solamente la versione cinematografica di “Noi siamo tutto” che ho apprezzato moltissimo .
Purtroppo questo libro l’ho trovato molto noioso e lento tante che l’ho sospeso a metà . Ho provato anche a guardare il film che hanno creato sopra il libro ma quello peggio ancora l’ho interrotto dopo 30 minuti circa .
Tutto il romanzo è concentrato in ben 12 ore.
Dodici ore ambientate tra le strade e gli immensi grattacieli di New York.
lei, Natasha, è una diciassettenne tutta scienza e progetti concreti, a cui la vita ha riservato un rimpatrio forzato in Jamaica assieme alla sua famiglia. Lui, Daniel, è un diciassettenne coreano che vorrebbe fare il poeta laureato, con tanto di codino e taccuino degli appunti, che però è costretto dalla famiglia vecchio stampo a frequentare la facoltà di medicina.
Lei non crede nell'amore, lui invece si nutre di sogni. Nell'ultimo giorno in America di Natasha si incontrano. Entrambi stanno per rinunciare a qualcosa di molto importante per loro, ma grazie all'ostinazione di Daniel e a un esperimento del New York Times che dimostra come sia possibile innamorarsi in seguito a una serie di domande, assieme vivono momenti epici assieme, contro ogni aspettativa, limite, pregiudizio.
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